Meta si adegua alle norme europee: da novembre gli utenti potranno utilizzare i suoi social senza pubblicità, con un piano a pagamento. Cosa cambierà per gli advertiser?
In risposta alle stringenti regolamentazioni dell’Unione Europea sulla privacy e la pubblicità personalizzata, Meta ha annunciato ufficialmente, in un post sul suo blog, di aver trovato una nuova strada per navigare nel complesso paesaggio normativo.
La questione centrale riguarda la riformulazione del modello di business di Meta in Europa, dove l’antica pratica di utilizzare la “necessità contrattuale” come base legale per il trattamento dei dati degli utenti a fini pubblicitari è stata respinta.
Questo sposta il gigante dei social media nella posizione di dover trovare alternative conformi per mantenere la sua presenza e la sua rendita in queste aree cruciali.
Sotto il profilo finanziario, l’introduzione di un modello di abbonamento potrebbe dimostrarsi una mossa astuta per Meta. Sebbene il costo dell’abbonamento sia stato fissato a un tasso quasi doppio rispetto al ricavo medio per utente ottenuto dalla pubblicità, il nuovo schema potrebbe portare a una maggiore monetizzazione per utente.
Inoltre, con una quota di abbonamento significativa, Meta potrebbe compensare o persino superare i ricavi pubblicitari persi, mantenendo o aumentando così i suoi ricavi totali nell’UE.
Il cambiamento rappresenta, però, anche un bivio per gli utenti: ora hanno la scelta tra mantenere l’esperienza supportata da pubblicità o optare per un’esperienza senza pubblicità pagando una tariffa mensile. Questa scelta dà agli utenti una certa agenzia nel controllo della loro privacy, ma pone anche una sorta di onere finanziario su chi desidera evitare la pubblicità personalizzata.
Al centro di questa mossa c’è l’introduzione dell’abbonamento ad-free di Meta per Facebook e Instagram. Questa offerta – disponibile a partire dal mese di novembre – rappresenta un tentativo diretto di conformarsi alle normative europee, offrendo agli utenti una via di fuga da tracciamenti e targeting pubblicitario.
Il costo dell’abbonamento è stato fissato a €9,99 al mese per l’accesso desktop e €12,99 al mese per l’accesso mobile. Questa tariffazione riflette non solo il tentativo di Meta di equilibrare le esigenze normative, ma anche di esplorare nuovi modelli di revenue che potrebbero essere cruciali per la sua sostenibilità finanziaria a lungo termine in un’era di crescente scrutinio regolamentare.
Soltanto il tempo dirà se questa mossa sarà benefica sia per Meta che per i suoi utenti europei, ma è chiaramente un passo importante verso un nuovo equilibrio tra privacy, conformità regolamentare e monetizzazione nell’ecosistema dei social media.
Gli effetti di questo cambio di passo si avvertiranno ben presto sul fronte advertising: gli inserzionisti potranno continuare a creare campagne pubblicitarie personalizzate in Europa, ma rivolgendosi solo agli utenti non abbonati al servizio.
Una limitazione che porterà inevitabilmente a rinunciare a una fetta di target, ma anche a esplorare nuove strategie mirate a un pubblico – quello dei non iscritti – più propenso a interagire con annunci, soprattutto nelle fasi più alte del funnel.
Visto il prezzo non proprio alla portata di tutte le tasche, però, si prevede un impatto poco significativo se la percentuale di iscritti sarà bassa.
Al contrario, in caso di un calo consistente delle performance, potrebbe diventare un’occasione per spostare il budget adv su altre piattaforme, prima tra tutte TikTok.
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