Omnicanalità e multicanalità: quali sono le differenze?

Omnicanalità e multicanalità: quali sono le differenze?

Nel mondo del marketing, la distinzione tra omnicanalità e multicanalità è cruciale, ma spesso questi termini vengono usati in modo indistinto e intercambiabile.

La multicanalità implica l’uso di più canali tra loro indipendenti per coinvolgere il cliente durante l’esperienza di acquisto, con canali che spaziano dagli store fisici fino ai social media. Per esempio, un’azienda di abbigliamento che vende prodotti sia online sia offline, ma senza integrazione tra questi canali, segue un approccio multicanale.

Diversamente, l’omnicanalità mira a un’esperienza cliente olistica, integrando tutti i touchpoint del brand in un unico flusso. Le persone vivono una customer experience fluida e continua, senza percepire quel confine netto tra i canali fisici e digitali.

Prendiamo lo stesso esempio di prima: grazie a un approccio omnichannel, tutti i canali di vendita dell’azienda di abbigliamento sono perfettamente integrati tra loro. Un cliente può iniziare l’acquisto online e completarlo in negozio (o viceversa) con un’esperienza di acquisto coerente su tutti i touchpoint.

Le differenze tra queste due strategie risiedono principalmente nel grado di integrazione e coerenza dell’esperienza cliente: da un lato la multicanalità può operare con canali isolati, dall’altro l’omnicanalità richiede un’integrazione profonda e strategica di tutti i punti di contatto. Questa integrazione, secondo l’Osservatorio Omnichannel Customer Experience del Politecnico di Milano, è essenziale per rispondere a quella personalizzazione sempre più richiesta dai consumatori.

 

omnichannel vs multichannel

 

Quali sono i benefici di una strategia omnichannel?

I vantaggi di una strategia omnicanale includono:

  • efficace raggiungimento del target con una comunicazione integrata e coesa;
  • maggiore fidelizzazione grazie a un’esperienza uniforme e personalizzata;
  • rapporto più umano e coinvolgente con il proprio pubblico di riferimento.

Un esempio concreto di successo in strategie omnicanali è rappresentato da Disney. La compagnia offre ai suoi clienti la possibilità di prenotare viaggi, accedere a informazioni in tempo reale e usufruire di servizi all-inclusive attraverso vari canali integrati. Questo approccio non solo migliora l’esperienza del cliente ma contribuisce anche a rafforzare la fedeltà al brand.

Altro caso virtuoso è Starbucks, la cui strategia omnichannel è stata implementata e articolata su diversi livelli:

  • App Mobile: la loro app mobile permette ai clienti di ordinare e pagare in anticipo, evitando code nei negozi e migliorando l’efficienza del servizio.
  • Programma Fedeltà: integrato con l’app, il programma di fedeltà Starbucks Rewards consente ai clienti di accumulare punti con ogni acquisto, che possono essere utilizzati per ottenere bevande gratuite o sconti.
  • Personalizzazione: attraverso l’app, i clienti possono personalizzare i loro ordini, scegliendo tra una varietà di opzioni e aggiunte, che poi vengono preparati dai baristi nei negozi fisici.
  • Esperienza Integrata: l’esperienza di utilizzo dell’app è integrata con quella in negozio, permettendo una transizione senza soluzione di continuità tra l’ordine online e il ritiro in negozio.
  • Feedback e Interazione: l’app offre anche un canale per ricevere feedback e interagire con i clienti, contribuendo a migliorare il servizio e l’offerta di prodotti.

Capire e applicare correttamente le differenze tra multicanalità e omnicanalità è fondamentale per le aziende che desiderano rimanere competitive e soddisfare le mutevoli esigenze dei consumatori.

Un approccio omnicanale ben strutturato è essenziale per costruire relazioni durature e significative con i clienti.

Perché il branding è essenziale

Perché il branding è essenziale

Per molte piccole e medie imprese, la sfida non è tanto quella di competere con i big del settore, quanto piuttosto quella di trovare un modo per rendere la propria offerta unica e riconoscibile. È qui che il brand positioning entra in gioco come un potente strumento strategico. Attraverso una narrazione coerente e mirata, le aziende possono costruire un’identità di marca forte che le distingua dai concorrenti e risuoni con il proprio pubblico target. Non si tratta solo di specifiche tecniche, slogan o di campagne marketing, ma di un complesso sistema di valori, aspettative e relazioni che si instaurano con i consumatori.

 

La responsabilità dei primi in classifica

C’è un vantaggio ulteriore che le aziende italiane e i liberi professionisti possono trarre da un efficace posizionamento del marchio: la possibilità di diventare leader nel proprio segmento di mercato. Quando un’azienda riesce a posizionarsi come la migliore in una determinata categoria o nicchia, essa non solo acquisisce un vantaggio competitivo, ma crea anche un nuovo set di aspettative nel consumatore. Essere il riferimento in un determinato settore o per una specifica offerta significa essere la prima scelta quando il cliente ha una necessità che rientra in quel campo. Perché scegliere un’alternativa quando c’è un leader riconosciuto?

 

L’ineluttabile destino di chi rinuncia

Ora, più che mai, con le continue evoluzioni del mercato e le aspettative sempre più alte dei consumatori, fare brand positioning è una necessità e non più un lusso. È un processo che richiede tempo, impegno e una comprensione profonda del proprio business e del mercato in cui si opera. Ma i benefici a lungo termine, relativi alla visibilità, fedeltà del cliente e, in ultima analisi, di successo commerciale, sono inestimabili.

Il messaggio finale qui è chiaro: le aziende, multinazionali e PMI, devono affinare il loro focus e diventare “qualcosa per qualcuno”, ma in modo eccezionale.

Ignorare l’importanza del posizionamento di marca è non solo un’occasione mancata, ma una potenziale sentenza a un futuro di irrilevanza nel proprio mercato di appartenenza.

 

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Meta lancia i nuovi abbonamenti senza pubblicità in Europa

Meta lancia i nuovi abbonamenti senza pubblicità in Europa

Meta si adegua alle norme europee: da novembre gli utenti potranno utilizzare i suoi social senza pubblicità, con un piano a pagamento. Cosa cambierà per gli advertiser?

In risposta alle stringenti regolamentazioni dell’Unione Europea sulla privacy e la pubblicità personalizzata, Meta ha annunciato ufficialmente, in un post sul suo blog, di aver trovato una nuova strada per navigare nel complesso paesaggio normativo.

La questione centrale riguarda la riformulazione del modello di business di Meta in Europa, dove l’antica pratica di utilizzare la “necessità contrattuale” come base legale per il trattamento dei dati degli utenti a fini pubblicitari è stata respinta.

Questo sposta il gigante dei social media nella posizione di dover trovare alternative conformi per mantenere la sua presenza e la sua rendita in queste aree cruciali.

Sotto il profilo finanziario, l’introduzione di un modello di abbonamento potrebbe dimostrarsi una mossa astuta per Meta. Sebbene il costo dell’abbonamento sia stato fissato a un tasso quasi doppio rispetto al ricavo medio per utente ottenuto dalla pubblicità, il nuovo schema potrebbe portare a una maggiore monetizzazione per utente.

Inoltre, con una quota di abbonamento significativa, Meta potrebbe compensare o persino superare i ricavi pubblicitari persi, mantenendo o aumentando così i suoi ricavi totali nell’UE.

 

Facebook e Instagram a pagamento: le Ads dividono gli utenti

Il cambiamento rappresenta, però, anche un bivio per gli utenti: ora hanno la scelta tra mantenere l’esperienza supportata da pubblicità o optare per un’esperienza senza pubblicità pagando una tariffa mensile. Questa scelta dà agli utenti una certa agenzia nel controllo della loro privacy, ma pone anche una sorta di onere finanziario su chi desidera evitare la pubblicità personalizzata.

Al centro di questa mossa c’è l’introduzione dell’abbonamento ad-free di Meta per Facebook e Instagram. Questa offerta – disponibile a partire dal mese di novembre – rappresenta un tentativo diretto di conformarsi alle normative europee, offrendo agli utenti una via di fuga da tracciamenti e targeting pubblicitario.

Il costo dell’abbonamento è stato fissato a €9,99 al mese per l’accesso desktop e €12,99 al mese per l’accesso mobile. Questa tariffazione riflette non solo il tentativo di Meta di equilibrare le esigenze normative, ma anche di esplorare nuovi modelli di revenue che potrebbero essere cruciali per la sua sostenibilità finanziaria a lungo termine in un’era di crescente scrutinio regolamentare.

Soltanto il tempo dirà se questa mossa sarà benefica sia per Meta che per i suoi utenti europei, ma è chiaramente un passo importante verso un nuovo equilibrio tra privacy, conformità regolamentare e monetizzazione nell’ecosistema dei social media.

 

Cosa cambierà, adesso, per chi fa advertising sui social?

Gli effetti di questo cambio di passo si avvertiranno ben presto sul fronte advertising: gli inserzionisti potranno continuare a creare campagne pubblicitarie personalizzate in Europa, ma rivolgendosi solo agli utenti non abbonati al servizio.

Una limitazione che porterà inevitabilmente a rinunciare a una fetta di target, ma anche a esplorare nuove strategie mirate a un pubblico – quello dei non iscritti – più propenso a interagire con annunci, soprattutto nelle fasi più alte del funnel.

Visto il prezzo non proprio alla portata di tutte le tasche, però, si prevede un impatto poco significativo se la percentuale di iscritti sarà bassa.

Al contrario, in caso di un calo consistente delle performance, potrebbe diventare un’occasione per spostare il budget adv su altre piattaforme, prima tra tutte TikTok.

Spin-off China: il partner ideale per le PMI italiane che vogliono vendere in Cina

Spin-off China: il partner ideale per le PMI italiane che vogliono vendere in Cina

Il mercato cinese è uno dei più grandi e promettenti al mondo, con un potenziale di crescita interessante per le aziende italiane. Tuttavia, navigare in questo mercato richiede una profonda comprensione delle sfide culturali, linguistiche e normative. Per guidare le aziende italiane attraverso queste complessità, è stato lanciato Spin-off China, un’iniziativa di GBS Group, progettata per fornire consulenza e supporto nella vendita di prodotti e servizi nel mercato cinese.

 

Spin-off China: il tuo alleato nell’e-commerce cinese

Con una mission ben definita, Spin-off China punta a rendere il mercato e-commerce cinese non solo accessibile, ma soprattutto proficuo per le PMI italiane. Con la crescente domanda di prodotti “Made in Italy” in settori come la moda, l’enogastronomia, il design d’interni e la cosmetica, la Cina rappresenta una gigantesca opportunità per le aziende italiane.

Spin-off China offre una gamma di servizi per aiutare le aziende italiane a vendere in Cina, tra cui:

  • Formazione: attraverso le nostre masterclass, offriamo una formazione specifica sul mercato cinese, verticalizzata in base al settore di appartenenza della tua PMI.
  • Analisi: prima di ogni azione, c’è la strategia. E ogni buona strategia inizia con un’analisi. Identifichiamo opportunità, sfide e potenziali aree di crescita per la tua azienda nel mercato cinese.
  • Consulenza operativa: una volta definita la strategia, ti affianchiamo nell’implementazione, fornendo supporto pratico per l’ingresso nel mercato cinese.
  • Servizio All-In-One: un servizio completo e personalizzato, che include tutti i servizi di cui hai bisogno per vendere in Cina, dalla formazione alla consulenza operativa, fino al supporto fiscale, legale e logistico.

Il mercato cinese, con le sue specificità culturali, normative e comportamentali, richiede un approccio diverso rispetto ai mercati occidentali. Ecco perché abbiamo sviluppato il metodo Spin-Off China, un approccio collaudato che ti guida passo dopo passo nel tuo percorso di espansione in Cina. Dall’analisi iniziale, alla brand awareness, fino all’adattamento del tuo modello di business alle esigenze del mercato cinese. Siamo al tuo fianco in ogni fase.

 

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Sei pronto a esplorare nuovi orizzonti e a portare il tuo business nel mercato e-commerce cinese? Spin-off China, powered by GBS Group, è il partner ideale per le PMI italiane che vogliono vendere in Cina. Con la nostra esperienza, competenza e approccio collaudato, ti aiuteremo a superare le sfide dell’ingresso in questo mercato promettente e a raggiungere i tuoi obiettivi di crescita.

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