Dalla rubrica “È un’impresa“, di Marco Vallario.
Torino, Primavera 2022
Quant’è bella la primavera? Ogni volta che le giornate cominciano ad allungarsi, si ampliano anche i sorrisi sui volti delle persone e, quando ciò accade, ne risentono anche le nostre attività, ne trae profitto in modo diffuso il business. Tutto diventa più frizzante e i benefici indotti da relazioni tra persone più serene e disponibili producono effetti vantaggiosi per tutti coloro che abitano uno stesso ambiente.
Quindi, se desideriamo che il nostro business sia rigoglioso, dobbiamo necessariamente tenere conto del contributo che deve offrire al territorio su cui si sviluppa. Molto spesso, le aziende che poggiano radici su aree geografiche ben circoscritte crescono e si sviluppano in un ambiente ben preciso e ben protetto, con dinamiche note e ben collaudate. Successivamente, quando aspirano a crescere in dimensione ed estensione, viene rivolto lo sguardo al mercato estero con la promozione di percorsi di internazionalizzazione tesi a espandere la presenza su nuove aree geografiche di cui non sempre si conoscono le regole.
Altrettanto spesso queste aziende non tengono conto della necessità di prevedere l’impatto di strategie commerciali generiche sul territorio, immaginando che una medesima strategia, etichettata come “globale”, funzioni a prescindere dal territorio sul quale viene calata.
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